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Debora: una giovane come altre

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Debora: una giovane come tante altre

La vita di Debora, fin dalla più tenera età, è segnata dalla sofferenza, essendo nata fuori del matrimonio. Quando ha tre anni la madre si sposa civilmente, ma questa unione, nonostante la nascita di un figlio, ben presto crolla, segnando pesantemente l’andamento della vita familiare. La nonna materna, Melania Saletta, vive con loro, ma nessuno comprende che ella abbia un forte legame con il frate di San Giovanni Rotondo, che la visita direttamente. Di quegli avvenimenti resta il ricordo dei profumi che si spandono in tutta la casa.
Per la bambina questa donna è un importante punto di riferimento e quando all’età di soli 12 anni la perde, Debora sente crollarle il mondo addosso. Al dolore affettivo si aggiungono le necessità delle spese scolastiche che la impegnano in qualche lavoretto extra studio.
L’ideologia comunista, inculcatale indirettamente dal padre adottivo, assieme alle difficoltà della vita, le formano un carattere ribelle, combattivo, tenace e schietto. Al tempo, in cui sente per la prima volta la Voce del Signore (20 maggio 1992) Debora, che non frequenta la Chiesa, pur avendo ricevuto il Battesimo e la Prima Comunione, reagisce impetuosamente, cercando di dimenticare volgendo i suoi interessi verso i divertimenti. Solo dopo un pellegrinaggio ella comincia a rendersi conto del fatto straordinario di cui è oggetto. Le Voci celesti la richiamano alla preghiera, poi al digiuno, perché «i segni dei tempi sono incominciati e la fede di una sola salva il mondo» (18.10 1992).
 





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